Cari amici, se la morte ci viene messa davanti, ogni giorno, tragicamente, dalle guerre odierne (sperando che non si arrivi ad una guerra globale) insieme a quella di chi muore ancora per fame o per le traversate nel Mediterraneo, rimaniamo pure colpiti dalle persone care che ci lasciano e dalle numerose persone, di cui sentiamo parlare, che si ammalano o muoiono, anche in giovane età. Li ricordiamo tutti – cioè, li portiamo nel cuore – in questo mese dedicato alla memoria dei defunti. Nella riflessione di quest’anno vorrei soffermarmi su altre forme del “morire” che ci riguardano. Mi sembra di averne individuate di due tipi: una che possiamo definire positiva, l’altra negativa. Cominciamo dalla seconda.
Un modo di morire ‘prima del tempo’ mi pare che si verifichi quando ci chiudiamo in noi stessi, nel nostro ego: è una tendenza oggi talmente diffusa al punto che Ugo Morelli afferma che siamo dentro un “narcisismo planetario”. L’altro davanti a noi è come se non esistesse realmente, lo lasciamo fuori, lontano: in noi avviene quella che Byung-Chul Han chiama “l’espulsione dell’altro”. Per me questa è una vera e propria morte, perché la vita è, e CONTINUA A LEGGERE...