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Dall'ultimo numero in edicola (n.1126)
Punto di Montecchio n.1041 del 01-07-2022
PER GIUSEPPE “BEPI” BOSCHETTI
Luciano Chilese
Ebbi il piacere di una lunga intervista con Bepi il 29 settembre 2017. Una cosa che colpiva subito era il suo parlare appassionato per quanto si veniva trattando.
E l'argomento del momento era una cosa che gli stava particolarmente a cuore: il centro di formazione professionale “Don Giuseppe Smittarello” prima, e CAPI poi.
Il suo forte sentire per la formazione professionale, soprattutto dei giovani, lo animava tutto quando si entrava sulla questione. Il suo sguardo era teso costantemente al futuro.
In Montecchio c'era un vasto esercito di manodopera giovanile da formare. Moltissimi erano i giovani senza lavoro e senza un minimo di formazione professionale.
Pietro Ceccato affiancò l'opera del generoso sacerdote mettendo a disposizione operai e tecnici più esperti affinché potessero insegnare e trasmettere la loro esperienza. Il risultato fu una originale sintesi. Ciò che caratterizzava quei primi anni di scuola era una fortissima solidale disponibilità ad insegnare e una grandissima voglia di imparare.
“Pensa, mi diceva, fra quelli allievi, c'erano anche gente tornata dai campi di Germania”.
Quando riandava a quella stagione Bepi si illuminava tutto.
Da CONTINUA A LEGGERE...
Luciano Chilese
Ebbi il piacere di una lunga intervista con Bepi il 29 settembre 2017. Una cosa che colpiva subito era il suo parlare appassionato per quanto si veniva trattando.
E l'argomento del momento era una cosa che gli stava particolarmente a cuore: il centro di formazione professionale “Don Giuseppe Smittarello” prima, e CAPI poi.
Il suo forte sentire per la formazione professionale, soprattutto dei giovani, lo animava tutto quando si entrava sulla questione. Il suo sguardo era teso costantemente al futuro.
In Montecchio c'era un vasto esercito di manodopera giovanile da formare. Moltissimi erano i giovani senza lavoro e senza un minimo di formazione professionale.
Pietro Ceccato affiancò l'opera del generoso sacerdote mettendo a disposizione operai e tecnici più esperti affinché potessero insegnare e trasmettere la loro esperienza. Il risultato fu una originale sintesi. Ciò che caratterizzava quei primi anni di scuola era una fortissima solidale disponibilità ad insegnare e una grandissima voglia di imparare.
“Pensa, mi diceva, fra quelli allievi, c'erano anche gente tornata dai campi di Germania”.
Quando riandava a quella stagione Bepi si illuminava tutto.
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